Iconiche e maestose, le piramidi sono il simbolo dell’Egitto.
Con una storia lunga oltre 4.500 anni, queste enormi tombe testimoniano la grandezza degli antichi faraoni. Progressivamente perfezionate e ingrandite con progetti che ancora oggi sorprendono per la loro precisione, queste strutture avevano il compito di facilitare il passaggio dell’anima del sovrano, che secondo le credenze avrebbe assunto la forma di una stella nel firmamento.
Nasce da qui l’esigenza, e il desiderio da parte dei faraoni, di creare strutture che si protendessero il più possibile verso il cielo. Un risultato ottenuto con diverse costruzioni, dalla bellezza indiscutibile e inserito tra le sette meraviglie del mondo.
E se oggi le più famose restano quelle della piana di Giza, le piramidi in Egitto sono moltissime. Il Paese conserva ancora più di 100 piramidi, frutto di opere di costruzione che risalgono anche al 3000 a.C.
Si stima infatti che già all’epoca venissero realizzati questi edifici funerari, che sono stati in grado di sfidare il tempo e arrivare fino a noi in uno stato di conservazione eccezionale.
Ma come nascono le piramidi? Sembra che questo genere di strutture sia l’evoluzione delle prime sepolture realizzate per i monarchi dell’Egitto. Le antiche dinastie fecero infatti realizzare per i propri defunti delle tombe piuttosto semplici, che si sono poi sviluppate in strutture articolate per cercare di ricreare la pyramis.
Questa nella cultura egizia è la forma del fuoco, il più importante dei quattro elementi naturali.
Si ottengono così le mastaba: tombe dalla forma tronco-piramidale caratterizzate dalla presenza di grandi gradoni. Progressivamente hanno assunto una forma sempre più definita e lineare, fino ad arrivare alle piramidi che conosciamo oggi.
Le più famose sono quelle che si trovano sull’altopiano di Giza, a circa 20 km dal Cairo, ovvero quelle di Cheope, Chefren e Micerino. Tuttavia, un viaggio in Egitto dovrebbe includere anche le altre tombe più importanti del Paese.
Piramide di Cheope
La gigantesca tomba del Faraone Cheope (della IV dinastia egizia) è la più grande di tutte le piramidi che sono giunte ai giorni nostri. Edificata approssimativamente nel 2550 a.C., è alta circa 140 metri e ha una larghezza di 230 metri.
Originariamente era parte di un esteso e articolato complesso funerario, di cui oggi restano solo alcuni edifici, tra cui la Piramide di Cheope, quella di Chefren e quella di Micerino.
Queste, note come le Piramidi di Giza, sono l’unica delle sette meraviglie del mondo antico ad essere ancora in piedi e sono state riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità nel 1979.
Entrando nello specifico, la Piramide di Cheope è composta da oltre 2 milioni di blocchi di pietra e include una piramide secondaria, nonché cinque fosse per le barche del faraone e tre ulteriori piramidi in cui sono state seppellite le mogli dello stesso monarca.
Piramide di Chefren
Realizzata nello stesso periodo della tomba di Cheope, la Piramide di Chefren è stata realizzata per il Faraone Chefren, quarto monarca della IV dinastia.
Sebbene inizialmente si fosse meritata il soprannome di “grande piramide” perché apparentemente più vasta della sorella, questa piramide è leggermente più piccola di quella descritta nelle righe precedenti.
Questo errore è dovuto al fatto che si trova in un punto più elevato dell’altopiano di Giza. In realtà, la Piramide di Chefren è alta circa 136 metri e larga 216 metri. A differenza delle altre, conserva ancora una parte del suo antico rivestimento calcareo, che le conferisce una colorazione bianca sulla punta.
Piramide di Micerino
Il Faraone Micerino, anch’esso della IV dinastia, si fece costruire una piramide più piccola di quelle di Cheope e Chefren, anche se non vi è certezza su come fosse il progetto originale. Secondo gli studi effettuati, infatti, la Piramide di Micerino venne realizzata a più riprese, ricorrendo a diversi materiali e impiegando più tecniche di costruzione.
Le sue dimensioni si discostano nettamente dalle grandi piramidi: 62 metri in altezza e 103 in larghezza. È di particolare interesse il fatto che questa piramide presenta blocchi di pietra molto più grandi delle altre, ma con superfici meno levigate e in cui si riconoscono delle imperfezioni. Per questa ragione la costruzione appare nel complesso non armonica.
Ciò potrebbe essere anche la conseguenza del fatto che in origine sarebbe stata prevista una copertura nelpregiato granito di Assuan, che avrebbe quindi coperto le eventuali disarmonie e imperfezioni della roccia sottostante.
Tuttavia, pare che la copertura in granito non sia mai stata realizzata, a causa della prematura scomparsa del sovrano, che avrebbe portato ad una soluzione di ripiego: una copertura parziale con calcare di Tura.
Piramide di Djoser
Realizzata intorno al 2630 a.C. e ubicata nella necropoli di Saqqara, la Piramide di Djoser è probabilmente la più antica tra le maestose strutture in pietra della storia. Sembra infatti che fino a quel momento le costruzioni venissero realizzate principalmente con mattoni di fango.
È nota anche come la “piramide a gradoni” e rappresenta il vero elemento di congiunzione tra la singola mastaba e le piramidi di Giza.
Venne infatti realizzata sovrapponendo varie mastaba, ciascuna di dimensioni più piccole di quella sottostante. Complessivamente è composta da sei mastaba ed ha un’altezza di 62 metri, mentre la base è larga 109 metri.
Piramide di Snefru
La Piramide di Snefru risale al 2560 a.C. ed è considerata la prima piramide liscia della storia. Costruita secondo il volere del Faraone Snefru,si trova nella zona di Dashur ed ha una struttura con pendenze singolari.
Se la base ha una pendenza di circa 54°, nella parte superiore questa si riduce a 43°. La struttura risulta quindi disarmonica, come se fosse piegata da un lato.
Sembra inoltre che dai progetti iniziali fosse prevista una base più piccola di quella effettivamente realizzata, con una pendenza di 58°. Gli storici sospettano però che la costruzione sia stata rivista nel corso del tempo per problemi di stabilità.
Ha un’altezza di 105 metri ed è complessivamente ben conservata, probabilmente grazie alla presenza della copertura in calcare, che l’ha protetta dall’azione del tempo.
Piramide Rossa
È stata realizzata, come la precedente, per ordine del Faraone Snefru e si trova nell’area di Dashur, a metà tra la necropoli di Giza e quella di Saqqara. La Piramide Rossa deve il suo nome alla peculiare colorazione delle pietre che la compongono, e che sono oggi esposte perché il rivestimento di pietra calcarea si è progressivamente danneggiato.
Il suo grande valore storico, però, è legato principalmente alla struttura della piramide, che è in tutto e per tutto l’antesignana della Piramide di Cheope. Presenta infatti una pianta quadrata, con un’inclinazione a 45°.
È alta 104 metri e, nonostante sia meno nota di altre, è una delle piramidi più grandi e affascinanti dell’intero Egitto. Quanto è antica? Si stima che sia stata realizzata intorno al 2616 a.C. per conservare le spoglie del Faraone Snefru.
Piramide Meidum
L’ultima delle grandi piramidi dell’Egitto è la Piramide Meidum, chiamata anche falsa piramide per via dei suoi gradoni, che le conferiscono un aspetto molto simile allemastaba. Prende il nome dall’omonimo sito archeologico, di cui fa parte, ed è datata intorno al 3° millennio a.C.
Quanto alla costruzione, sembra che il progetto originariamente prevedesse solo sette gradoni, e che l’ottavo sia stato aggiunto successivamente per bilanciare i dislivelli che si erano creati in fase di realizzazione.
Le dimensioni sono notevoli: 42 metri di altezza e circa 145 metri di larghezza ne fanno una delle tre grandi piramidi costruite durante il regno del Faraone Seneferu, anche se gli storici affermano che i lavori fossero già iniziati durante il regno del Faraone Huny (l’ultimo della III dinastia).